giovedì 11 marzo 2010

1. La zecca autistica di Uexküll

L’abitante della campagna che percorre spesso i boschi e la macchia accompagnato dal suo cane non può mancare di fare la conoscenza di una minuscola bestia che, sospesa a un ramoscello, aspetta la sua preda, uomo o animale, per lasciarsi cadere sulla sua vittima e abbeverarsi al suo sangue […] Al momento di uscire dall’uovo, essa non è ancora completamente formata: le mancano un paio di gambe e gli organi genitali. Ma è già capace, a questo stadio, di attaccare gli animali a sangue freddo, come la lucertola, appostandosi sulla punta di un filo d’erba. Dopo alcune mute successive, acquisisce gli organi che le mancano e può così dedicarsi alla caccia degli animali a sangue caldo. Quando la femmina viene fecondata, si arrampica con le sue otto zampe fino all’estremità di un ramoscello, per potersi lasciare cadere dalla giusta altezza sui piccoli mammiferi di passaggio o per farsi urtare dagli animali di taglia più grande. […] Questo animale è privo di occhi e trova il suo posto di agguato soltanto grazie alla sensibilità della sua pelle alla luce. Questo brigante di strada è completamente cieco e sordo e percepisce l’avvicinarsi della sua preda solo attraverso l’odorato. L’odore dell’acido butirrico, che emana dai follicoli sebacei di tutti i mammiferi, agisce su di esso come un segnale che lo spinge ad abbandonare il suo posto e a lasciarsi cadere alla cieca in direzione della preda. Se la buona sorte lo fa cadere su qualcosa di caldo (che percepisce grazie a un organo sensibile a una determinata temperatura), ciò significa che ha raggiunto il suo obiettivo, l’animale a sangue caldo, e allora non ha più bisogno che del suo senso tattile per trovare un posto il più possibile privo di peli e conficcarsi fino alla testa nel tessuto cutaneo dell’animale. Ora può succhiare lentamente un fiotto di sangue caldo (p. 86-7, Uexküll 1967, citato in Agamben 2002).

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